Il pupillo della Honda Tsunoda si prepara al debutto in F1 con l’Alpha Tauri. Per il nipponico subito idee chiare e pochi timori.
Il campionato di F2 del 2020 lo ha concluso in terza posizione alle spalle dei junior Ferrari Mick Schumacher e Callum Ilott, ma a convincere sono state soprattutto le sue prestazioni.
Dati alla mano il nipponico la passata stagione ha conquistato 3 vittorie, 4 pole position, 3 giri veloci e 7 podi. Numeri incoraggianti e consistenti che fanno credere che non si tratti del solito “raccomandato” da un marchio.
Chiamato a sostituire Daniil Kvyat, ormai possiamo dire definitivamente fuori dalla F1, il 20enne ha promesso battaglia sin da subito. “Spingerò al massimo fin dall’inizio per adattarmi il più possibile alla macchina”, ha dichiarato a Motorsport.com.
Consapevole di aver molto da imparare il giapponese ha confidato di non aver paura dei contrattempi. “Non ho paura di sbagliare”, ha detto. “Cercherò ovviamente di limitare gli errori il più possibile, ma al principio saranno inevitabili”.
Con la velocità nel sangue, Yuki potrebbe rivelarsi una vera sorpresa, soprattutto perché a differenza dei colleghi, non è mai stato un fan verace delle corse automobilistiche. “Fino a 16 anni non ero così preso delle gare. Non dico che non mi piacessero, ma non mi sono mai impegnato più di tanto”.
Capace di convincere il talent scout Red Bull Helmut Marko come pochi, Tsunoda ha rischiato di chiudere la sua carriera anzitempo. “La Honda consente soltanto ai due piloti che si sono rivelati più veloci nel test da lei organizzato di passare alla Formula 4 e io nel 2016 ero arrivato terzo. La mia salvezza fu il responsabile del programma, l’ex F1 Satoru Nakajima che osservandomi dall’esterno di una chicane, spinse per farmi ottenere il posto”.
Alla luce dei progressi fatti il manager ci ha probabilmente visto giusto. Adesso starà a lui convincere anche la massima serie delle sue abilità battendo possibilmente il compagno di box Gasly.
Chiara Rainis
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