Stoccata indiretta di Andrea Dovizioso a Valentino Rossi: “C’è chi è andato in pensione e chi è un po’ troppo vecchio”
“C’è chi è andato in pensione e chi è un po’ troppo vecchio”. Pur senza fare direttamente alcun nome, una stoccatina a Valentino Rossi gliela riserva, Andrea Dovizioso. Forse per un pizzico d’invidia verso chi rimane saldamente sulla griglia di partenza della MotoGP, anche a 41 anni compiuti, da parte sua che invece ha dovuto accomodarsi in panchina, almeno provvisoriamente, dopo il mancato rinnovo con la Ducati.
Qualche sassolino dalla scarpa, ora che è ufficialmente un pilota disoccupato, Dovizioso insomma se lo toglie, ma questo non significa che non provi un profondo rispetto nei confronti dei suoi colleghi che hanno dominato l’epoca contemporanea della MotoGP: “Tutti questi piloti sono stati campioni in modi diversi, ho studiato tutti tanto, ho combattuto tanto con tutti”, afferma il forlivese in un’intervista concessa ai microfoni di Dazn. “Questi quindici anni sono stati di alto livello, una concentrazione di tanti talenti”.
Il suo preferito rimane Casey Stoner: “Era devastante. Valentino Rossi aveva un metodo e poi arrivava al risultato. Invece Casey al primo giro… bam! Nessuno ha più talento di Marc Marquez, poi ciascuno vive delle vicende diverse. Lui non ha dovuto subire quegli scontri in cui Casey non si trovava a suo agio, tanto da indurlo a dire basta. Per questo avrà una carriera molto lunga”.
E invece lui stesso, Andrea Dovizioso, a che livello si pone rispetto a questi grandi fuoriclasse: “Non sono uno che cerca scuse, ma a volte serve anche un po’ di fortuna. Negli anni in cui sono arrivato secondo non mi sento di aver perso il campionato, non la vedo così. Quando disputi delle annate così competitive, contro un talento così grande che è in sella alla Honda, il secondo non è il primo dei perdenti. Poi dall’interno della Ducati, sapendo cosa accadeva, l’ho vissuta come una vittoria”.
Il suo punto di forza, spiega Andrea, è stato la continuità di rendimento: “Se guardi tutti i piloti del Motomondiale, ce se sono pochi che hanno avuto una lunga carriera. Alcuni hanno fatto bene e poi sono crollati, perché non hanno metabolizzato il loro miglioramento. Quando non hai la situazione ideale cadi e non ti rialzi più. Invece nella mia carriera ci sono stati alti e bassi, ma sempre di alto livello. Di conseguenza ho avuto una carriera lunga, pur non vincendo mai un titolo MotoGP“.
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