Carlos Checa racconta lâansia dei piloti per il tampone. Lâesito positivo poteva ribaltare la stagione MotoGP 2020.
Carlos Checa fa il punto sulla stagione MotoGP segnata dallâemergenza Covid-19, non solo dal punto di vista dei piloti, ma anche dal suo punto di vista di commentatore per DAZN. Racconta la tensione con cui hanno vissuto i piloti in attesa dei risultati dei test PCR. Un esito positivo poteva condizionare lâesito del Mondiale, come ad esempio successo con Jorge Martin, mettendolo fuori dalla corsa iridata. âSono successe molte cose in una stagione piĂš breve del normale e piĂš intensa â racconta lâex campione in unâintervista a Ona Bages -. Abbiamo iniziato in Qatar senza MotoGP, dopo il lockdown siamo ripartiti a Jerez. Dove câè stata la caduta di Marc Marquez e che ha segnato lâintera stagioneâ.
Il test anti Coronavirus diventava tappa obbligatoria per tutti i piloti, con cui dovere fare i conti. La variabile impazzita che poteva rivoltare le classifiche e le stagioni dei singoli. âTra i piloti che stavano giocando la Coppa del Mondo câè stato un poâ di panico per un risultato positivo. Sapevano che se fossero risultati positivi avrebbero potuto perdere il Mondiale. Ci sono stati piloti come MartĂn, Arbolino o Rossi che hanno dovuto essere fuori per una o due gare per il Covid. E questo li ha condizionati a poter lottare o meno per il titolo. Ad esempio, Joan Mir mi ha detto che ogni volta che doveva fare lâultimo PCR era molto nervoso. Ă stata una terribile agonia per i piloti che hanno disputato il Mondialeâ.
Sebbene sia venuto meno il campione in carica, la stagione 2020 si è rivelata a dir poco imprevedibile, soprattutto nellâesito finale. I grandi favorito come Andrea Dovizioso e Fabio Quartararo hanno deluso le aspettative, mentre a trionfare è stato Joan Mir, su cui nessuno avrebbe scommesso un euro alla vigilia del Mondiale. âQuestâanno i vincitori sono stati quelli dellâorganizzazione â ha proseguito Carlos Checa -, hanno fatto un campionato del genere e in questa situazione non è affatto facile. Questâanno nel paddock siamo stati 1500 persone e spostare tutta questa squadra in tutta Europa non è facile. Hanno preso ottime decisioni e hanno saputo adattarsi organizzando due gare sulla stessa pista a una settimana di distanza. Ă stata una bella sfida fare questa stagione e in Portogallo la soddisfazione di tutto lo staff è stata totaleâ.
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