Secondo l’ex pilota Brundle il modo in cui Hamilton ha vinto il settimo mondiale avrebbe reso orgoglioso Schumacher.
In un 2020 che mai nessuno avrebbe potuto immaginare, anche la F1 ha regalato qualcosa di speciale. Lewis Hamilton è riuscito in un’impresa che per diverso tempo tutti credevano impensabile raggiungendo il traguardo dei sette titoli mondiali fino a quel momento appartenuto a Schumacher. Una meta storica guadagnata al termine di un GP della Turchia, disputato in condizioni meteo complesse e affrontato da lottatore in cui, a differenza di quanto abituato solitamente, è stato costretto a recuperare dal sesto posto fino alla vetta.
“Credo sia stata la mia miglior gara considerando le circostanze”, ha riconosciuto l’asso di Stevenage. Capace, nonostante tutto, di infliggere addirittura 25″ a Sergio Perez, giunto alle sue spalle con la Racing Point, il 35enne ha dato prova di essersi meritato l’ennesimo sigillo che, se confermato nel 2021 lo trasformerà nel più vincente di tutti i tempi. Qualifica che secondo molti non sarebbe meritata a causa di una Mercedes inarrivabile e inavvicinabile per la concorrenza, o comunque decisamente più competitiva rispetto alle auto guidate dal Kaiser di Kerpen negli anni delle varie consacrazioni.
Chi invece si è proclamato convinto che Ham si sia guadagnato gloria ed onori sul campo e non soltanto grazie al bolide che ha tra le mani è Martin Brundle. L’ex driver di F1 ha elogiato il britannico ed esaltato in particolare la sua performance di Istanbul. “Quel giorno, pur non avendo l’auto più veloce è riuscito a doppiare il compagno di squadra e a trionfare con mezzo minuto di vantaggio quando gli altri faticavano a trovare aderenza”, ha dichiarato ad F1i.com. “La maniera in cui ha eguagliato il record di Schumi avrebbe lasciato impressionato il tedesco e lo avrebbe reso orgoglioso”, ha poi sottolineato e chissà se poi è davvero così…
Chiara Rainis
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