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Categories: Automobilismo

La prima intervista di Mick Schumacher da campione della Formula 2

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Alessandro

Le dichiarazioni rilasciate da Mick Schumacher nella conferenza stampa dopo la vittoria del campionato di Formula 2

Mick Schumacher (Foto Formula Motorsport Limited)

Mick Schumacher campione di Formula 2. Come ti suona?
Bene.

Ci credi? Sei entrato nella stanza della conferenza stampa chiedendo se fosse successo davvero.
Non ancora. Forse mi ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma sicuramente è una buona sensazione.

Prova a spiegarci, se ci riesci, che cosa significa questo titolo per te.
Diciamo che la gara è stata molto emozionante. Sono un po’ deluso della mia prestazione, forse è a questo che sto pensando al momento. Ciononostante abbiamo fatto abbastanza nel corso dell’intera stagione da permetterci anche di fare una brutta gara, come è accaduto. Oggi è stato di sicuro tutt’altro che facile. C’erano molto vento e molta sabbia. Ovviamente siamo nel deserto, quindi con le condizioni meteo cambiate rispetto a ieri è stata molto dura. Ma ciò che conta è che ora siamo qui.

Se consideriamo l’intero anno, fin dall’inizio della stagione sapevi che ti ci voleva un buon campionato per fare il salto in Formula 1. Ti sei sentito sotto pressione per questo motivo?
In realtà no. Più che altro mi aspettavo molto da me stesso, volevo vincere, dimostrare che sono qui per un motivo. Ovviamente l’inizio della stagione non è andato come avremmo voluto. Non abbiamo messo insieme tutti i tasselli, soprattutto per colpa mia. Credo che il team sia stato grandioso per tutto l’anno. Ma poi, passo dopo passo, sono iniziati ad arrivare i podi, e poi quelle due vittorie. Scusatemi, ora faccio fatica a parlare!

Capiamo perfettamente. La concorrenza è stata dura per tutto l’anno e tecnicamente, a livello matematico, alla vigilia di questo ultimo appuntamento c’erano ancora cinque piloti in corsa per il titolo. Quale elemento pensi abbia fatto la differenza per te durante la stagione, e in particolare in questo weekend?
Credo che sia stata la mia relazione con il team. Conosco questi ragazzi ormai da due anni e il team nel suo complesso da cinque. Si è creato un legame di fiducia e questo è importante per un campionato. Nei momenti più duri siamo riusciti a restare uniti e a motivarci per continuare a spingere, a lavorare su noi stessi, ad andare avanti e ce l’abbiamo fatta.

Alla fine la lotta diretta è stata con Callum Ilott. Con che stato d’animo ti sei svegliato stamattina e quanto rapidamente è cambiato dopo quattro curve della gara.
Ovviamente il mio obiettivo era di vincere l’ultima gara, credo che avrei avuto il passo. Purtroppo alla curva 4 ho bloccato le gomme, credo di aver sopravvalutato l’aderenza. Dopo quell’episodio, ho cercato solo di restare davanti a Callum, a rallentare i piloti alle mie spalle il più possibile. Ma continuavo a bloccare le gomme e alla fine la decisione più sicura e migliore è stata quella di rientrare ai box.

Il risultato di questa gara non la rende la migliore della stagione, ma c’è un appuntamento che ricorderai in particolare di quest’anno?
Quello di ieri. Credo che avessimo tutto da perdere e sapevamo che Callum andava forte, che avrebbe rimontato. Ad essere onesto, non mi aspettavo che anch’io avrei rimontato tanto. Ho chiuso settimo alla bandiera a scacchi e sesto nel risultato finale, con il giro più veloce. Non avrei mai pensato di poter arrivare così avanti. Credo che il team abbia lavorato tutto come una persona sola. Da una gara all’altra, da un sorpasso all’altro. Tutto ha funzionato bene ed è stata un’ottima sensazione.

Sei già riuscito a chiamare qualcuno? Come festeggerai questo titolo?
Purtroppo ancora no. Il programma è stato molto intenso e frettoloso, ma è stato bello avere dieci minuti di tempo con il team per festeggiare, scattare delle foto e prenderci dei buoni ricordi, che serberò con me per sempre. Il divertimento arriverà dopo.

Chiaramente sei molto legato al team Prema, ma l’anno prossimo passerai in Formula 1 con la Haas. Quanto è stato importante vincere il titolo prima di fare questo passo?
Credo molto. Se metti nel tuo curriculum un campionato prima di arrivare in Formula 1, questo è già grandioso. Io ne avevo già conquistato uno in Formula 3 e ora ne ho anche uno in Formula 2, peraltro vinto contro una grande concorrenza. La sfida è stata grande e credo di essere cresciuto molto come pilota. Me lo porterò dietro in F1.

Mick Schumacher (Foto Formula Motorsport Limited)
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Alessandro

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