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Categories: Formula 1

Raccomandati? Per niente: i figli d’arte vincono e Schumacher sogna

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Alessandro

Mick Schumacher non è il primo figlio d’arte che arriva in F1, in passato però quando ciò è accaduto sono arrivati tanti successi.

Mick e Michael Schumacher (Getty Images)

Molte volte un cognome può anticipare la fama di un pilota. Questo è sicuramente il caso di Mick Schumacher, che è arrivato in F1 dopo una carriera vissuta per larghi tratti sotto i riflettori. Una cosa che da un lato è positiva, ma dall’altra può anche distruggere la debole personalità di un giovane pilota che si sta approcciando al motorsport.

Il giovane Mick è arrivato in F1 dopo un percorso regolare, che lo ha visto trionfare nelle categorie minori. In questo campionato di F2, pur se ancora in lotta con Ilott per il titolo, ha dimostrato in ogni caso di essere tra i migliori driver della cadetteria.

Il piccolo Schumacher però non è di certo il primi figlio d’arte che si affaccia in F1. Bisogna dire però che in passato quando una situazione del genere si è verificata alla fine è stata quasi sempre vincente. Nel 1996 ad esempio Damon Hill vinse il Mondiale dopo che suo padre Graham aveva fatto la stessa cosa nel ’62 e nel ’68.

Da Villeneuve a Verstappen: quando i figli superano i papà

Un’altra bella favola poi ce l’ha regalata la famiglia Villeneuve passata dalla tragedia di Gilles, morto troppo presto per portare a casa un titolo, ai trionfi di Jacques, che nel 1997 si laureò campione del mondo dopo una strenua battaglia proprio con Schumacher.

In anni più recenti c’è poi il caso di Nico Rosberg. Suo padre Keke conquistò il Mondiale nel 1982 e il figlio lo ha eguagliato nel 2016 diventando ad oggi l’unico driver in grado di battere Hamilton nell’era dell’ibrido. C’è poi Max Verstappen. Il padre Jos nella sua carriera ha ottenuto solo 2 podi in F1, mentre il figlio in tale statistica è già a quota 41 ed ha nello score anche 9 successi.

Insomma questi ultimi 25 anni di F1 ci hanno insegnato che molte volte questi figli d’arte riescono a vincere e in alcuni casi a fare anche meglio dei propri genitori. Certo per Mick, fare meglio del padre sarà complicatissimo, ma sicuramente nel cuore del tedesco c’è il sogno di vincere quantomeno un titolo, magari chissà proprio con la tuta rossa della Ferrari.

Antonio Russo

Mick Schumacher (Getty Images)
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Alessandro

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