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MotoGP, Davide Brivio: “Team satellite prossimo obiettivo”

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Alessandro

Davide Brivio ha il morale alle stelle dopo il trionfo iridato di Joan Mir. Adesso il prossimo obiettivo è organizzare un team satellite per il 2022.

Davide Brivio (Getty Images)

Il 2020 è stato un anno fantastico per Suzuki, anche se è mancata la ciliegina sulla torta rappresentata dal Mondiale costruttori, finito nelle mani della Ducati. Ma il trionfo di Joan Mir è un traguardo quasi inatteso e per questo ancor più strepitoso per la casa di Hamamatsu e il team manager Davide Brivio. Tra l’altro iniziato in salita con l’infortunio di Alex Rins nel primo Gran Premio stagionale.

Dopo il podio nella prima gara austriaca, il maiorchino ha preso fiducia nei propri mezzi e della propria moto, con Alex Rins che stava ritornando piano piano alla ribalta. “Quattro volte abbiamo avuto i nostri due piloti sul podio, ed è un buon segnale che mostra come i nostri piloti stanno diventando forti e le nostre moto stanno andando bene. Quindi sì, ovviamente siamo felici!”, ha commentato Davide Brivio nel week-end di Portimao.

Le parole di mister Brivio

Coerenza e costanza sono le parole d’ordine che hanno portato Joan Mir e Suzuki alla ribalta, vincendo la concorrenza di costruttori più accreditati alla vigilia del campionato 2020. “Penso che quest’anno la coerenza sia stata molto importante. Molti piloti hanno vinto gare e la Yamaha ha vinto più gare di chiunque altro, ma probabilmente siamo riusciti a rimanere costanti salendo sul podio 11 volte, spesso con entrambi i piloti. È stata una stagione strana”. Il calendario ha imposto molte volte gare “raddoppiate” sul medesimo circuito a distanza di pochi giorni. Nel primo turno era importante adattare subito la moto, nel secondo la concorrenza si faceva più agguerrita.

Dopo il successo iridato è tempo di guardare al futuro in casa Suzuki, dove la priorità è formare un team satellite che acceleri ulteriormente l’evoluzione della GSX-RR. “Da un certo punto di vista, potresti pensare che non sia necessario perché abbiamo vinto il titolo, ma i nostri ingegneri non sono d’accordo (ride, ndr) perché in pista sentiamo di aver bisogno di maggiori informazioni – ha concluso Davide Brivio -. In alcune situazioni due piloti non bastano… Come team factory vorremmo avere un team satellite per ottenere e condividere più informazioni, ma questo progetto richiede l’approvazione del top management. È qualcosa che sta succedendo, ma poiché l’obiettivo è farlo nel 2022, dobbiamo decidere all’inizio del 2021, diciamo al massimo a marzo o aprile”.

Alex Rins e Davide Brivio (Getty Images)
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Alessandro

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