Il boss Mercedes Wolff tira una bordata alla Federazione Internazionale rea di aver introdotto provvedimenti anti-Frecce Nere.
Di solito piuttosto diplomatico e attento a non rilasciare dichiarazioni spinose, questa volta Toto Wolff si è lasciato andare e ha criticato senza troppi giri di parole le recenti novità introdotte dalla FIA, su tutte il tetto di spesa, definito come il primo escamotage per tentare di fermare la cavalcata della Casa della Stella. Se nel 2021 causa congelamento dello sviluppo delle monoposto definito a seguito dello scoppio della pandemia da Coronavirus, il campionato non dovrebbe regalare scossoni, il 2022 potrebbe raccontare una storia almeno parzialmente diversa grazie al budget cap che sulla carta dovrebbe avvicinare le forze in campo. “E’ stato fatto tutto per fermarci in quanto d’ora in avanti le risorse a disposizione delle scuderia saranno livellate”, ha attaccato a Motorsport.com augurandosi che nonostante questo colpo di mano dei vertici della F1, la Mercedes continuerà a primeggiare. E proprio in tema futuro il manager viennese ha fatto intendere di non aver ancora deciso se cedere il ruolo di team principal a qualcun altro. “Fare da chioccia al mio successore è una sfida che mi intriga, ma credo che mi vedrete in giro ancora per un po’”, la promessa o la minaccia, per alcuni.
Un altro argomento caldo sta tenendo banco ultimamente nel Circus, ovvero cosa farà la squadra energetica quando a fine anno prossimo la Honda si ritirerà dalla massima categoria. Ebbene, il boss delle Frecce Nere ha ribadito la sua totale apertura alla proposta autocratica avanzata dall’equipe con base a Milton Keynes, ossia quella che riguarda l’acquisto dei motori da Sakura per ribrandizzarli e gestirli direttamente in Inghilterra. “Il brand nipponico ha svolto un ottimo lavoro in termini di evoluzione della PU, dunque sono certo che i progressi continueranno. L’unico punto interrogativo è il medio termine, perché Red Bull dovrà studiare un nuovo propulsore per il 2024/2025″, ha terminato con una riflessione.
Chiara Rainis
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