La proibizione delle mappature da qualifica ha influito negativamente sulle prestazioni delle Mercedes, ma soprattutto in gara
Sarà stata solo una coincidenza, ma il Gran Premio d’Italia, quello in cui è entrata in vigore la proibizione delle mappature elettroniche da qualifica, è stato anche il primo in cui la Mercedes non è salita nemmeno sul podio.
C’è un collegamento tra questi due eventi? La Red Bull, la squadra rivale che più di tutte si era battuta per ottenere il divieto del famigerato “bottone magico” della Mercedes, aveva previsto che con l’intervento di questa misura il dominio assoluto dei campioni del mondo in carica avrebbe subìto un rallentamento.
Ci si aspettava che la conseguenza negativa più evidente per le Frecce nere si sarebbe vista al sabato, quando in passato, proprio grazie alle loro mappature speciali, le monoposto anglo-tedesche potevano scatenare un surplus di cavalli di potenza del motore. Invece, forse, i problemi maggiori per loro sono arrivati alla domenica.
Lo ha sottolineato con chiarezza il telecronista di Sky Sport, Carlo Vanzini: “Alla Mercedes vanno riconosciuti tutti i meriti del dominio creato in questi anni, eppure con le mappature congelate abbiamo visto che Valtteri Bottas si è spento nel GP d’Italia, primo senza il ‘bottone magico’. La gara del finlandese, senza girarci troppo intorno, è stata da zero in pagella. Non riusciva a sorpassare”. E le difficoltà non hanno riguardato soltanto Bottas: anche la rimonta di Lewis Hamilton dopo la sua penalizzazione è apparsa meno convincente che in passato. “Qualcosa quindi è cambiato o sembra essere cambiato”, chiosa Vanzini.
Del resto gli stessi due piloti della Mercedes hanno ammesso che la nuova regola non è stata del tutto indifferente ai fini della loro competitività: “La nuova regola non è positiva per le corse”, ha commentato Hamilton. “Era più divertente in passato gestire il motore e il turbo per i sorpassi”. Bottas gli ha fatto eco: “Forse questo divieto ha condizionato la quantità di sorpassi, ma solo fino ad un certo punto”. Una cattiva notizia per gli iridati uscenti, ma forse una buona per gli avversari.
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