Joan Mir ha dovuto rinunciare alla sua prima vittoria in classe regina dopo che la bandiera rossa ha spezzato in due il GP della Stiria.
Joan Mir ha visto perdere la vittoria in Stiria dopo la bandiera rossa. Era in testa alla gara fino al rientro ai box, dopo di che non ha potuto mantenere il ritmo dei migliori per una gomma anteriore media nuova che non era a disposizione. L’ex campione Moto3 ha conquistato il suo primo podio in carriera e ha regalato il primo stagionale alla Suzuki nel corso della prima gara austriaca, ma l’imprevisto ai freni di Maverick Vinales ha spezzato il sogno quando aveva scavato un vantaggio di oltre due secondi.
Resta il fatto che la GSX-RR ha mostrato di poter essere competitiva anche su un tracciato solitamente poco favorevole alla casa di Hamamatsu e ai team con motore quattro cilindri in linea. Un presupposto che, in un campionato fortemente imprevedibile, spinge Suzuki ad azzardare la corsa al titolo mondiale. “Abbiamo una grande moto – ha sottolineato Joan Mir -. Se stavamo lottando per la vittoria qui in Austria con la Suzuki con molti meno cavalli delle altre moto, questo significa che abbiamo una grande moto, una grande moto bilanciata. Sono orgoglioso della mia squadra, orgoglioso della Suzuki. Di sicuro, la Suzuki è una contendente per il titolo”.
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Inizio di stagione più sfortunato per Alex Rins che deve fare i conti con i postumi dell’infortunio alla spalla rimediato a Jerez. 4° posto a Brno, 6° in Stiria e 29 punti in cassaforte.”Sì, devo essere felice perché la Suzuki ha fatto un grande passo in Austria”, ha detto Rins quando gli è stato chiesto se fosse soddisfatto dello stato salute della Suzuki. Sicuramente [siamo stati] sfortunati, perché Joan poteva vincere la sua prima gara, ma con la bandiera rossa non ci è riuscito. Ma il ritmo era lì, ho avuto anche un po’ di sfortuna nella seconda gara all’inizio. Ma dobbiamo essere abbastanza contenti”.
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