La Williams finisce nelle mani di un fondo d’investimento americano, il Dorilton Capital, per la cifra di 152 milioni di euro
Centocinquantadue milioni di euro. Tanto avrebbe pagato il fondo d’investimento privato newyorkese Dorilton Capital per acquistare la Williams, stando alle cifre riportate dalla testata specializzata economica Bloomberg. Al netto dei debiti e dei costi di transazione, saranno 112 i milioni che finiranno nelle tasche dei vecchi azionisti, ovvero in sostanza della famiglia Williams.
È l’ultimo atto della storia di una delle scuderie private storiche della Formula 1, fondata nel 1977 da Frank Williams (nel frattempo diventato Sir), che l’avrebbe portata a vincere nei decenni nove campionati del mondo costruttori e sette piloti, prima di passare la mano a sua figlia Claire. Con cui (non esclusivamente per colpa sua, s’intende) ha toccato il fondo, diventando mestamente il fanalino di coda del campionato negli ultimi anni.
Ed è anche l’ultima delle squadre a conduzione familiare che perde la sua autenticità e finisce anche lei nel calderone della gestione finanziaria. “La fine di un’era”, per usare le parole di Leo Turrini, decano dei giornalisti italiani nel Mondiale a quattro ruote.
“Probabilmente Frank Williams è stato il più grande, con Colin Chapman, tra quelli che il Drake chiamava, con poco affetto!, garagisti”, ha scritto sul suo blog nel sito del Quotidiano nazionale. “Sommessamente, credo che il declino, troppo lungo, del team sia stato crudelmente inaugurato dalla tragedia di Ayrton. Lo so che dopo la Williams ha vinto ancora, ma ci sono episodi che spezzano l’anima e deviano il corso della storia”.
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