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Orgoglio Dovizioso: dal divorzio al trionfo. E che schiaffo alla Ducati!

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Alessandro

Ventiquattr’ore dopo l’annuncio del divorzio dalla Ducati, Andrea Dovizioso si prende il riscatto d’orgoglio con la sua vittoria al Gran Premio d’Austria

Andrea Dovizioso vince il Gran Premio d’Austria di MotoGP 2020 al Red Bull Ring (Foto Dorna)

Era già accaduto con Jorge Lorenzo nel 2018: l’annuncio dell’addio e subito dopo la vittoria al Mugello. Ieri, questo copione amaro per la Ducati si è ripetuto, esattamente con le stesse modalità, al Gran Premio d’Austria: l’ufficializzazione del divorzio dalla Rossa, e ventiquattr’ore dopo il trionfo. Il cinquantesimo nella storia della Casa bolognese in MotoGP, su una pista, quella di Zeltweg, dove dal debutto in calendario vince sempre lei.

Non è necessariamente detto che la conclusione di questa trattativa lunga e logorante abbia dato a Dovi la serenità mentale necessaria per sbloccarsi anche in pista, dopo un inizio di stagione complesso. Anche se lui, tra il serio e il faceto, butta lì: “Non stavo vivendo male la situazione di incertezza, ma stanotte ho dormito di più”. Quel che è certo, però, è che il risultato di ieri ha rappresentato un segnale, forte e chiaro, che il pilota forlivese ha lanciato a Borgo Panigale.

Dovizioso-Ducati, vittoria d’addio

Proprio quando il suo lavoro di sviluppo e la sua competitività venivano nuovamente rimessi in discussione dai suoi capi, a dispetto dei passi avanti compiuti e dei tre titoli di vicecampione del mondo consecutivi, lui ha ricordato al marchio italiano che cosa è stato in grado di fare, ineguagliato negli ultimi anni, con questa moto.

In gara, Dovizioso ha ribadito il suo talento. A fine gara, la sua signorilità, evitando di criticare la squadra e limitandosi ad affermare che “il titolo è l’unica cosa su cui sono concentrato, ho una possibilità e voglio giocarmela”. Tutto il resto che aveva da dire, Andrea lo ha urlato con i fatti, in sella. Resta, a carico della Ducati, la sensazione dell’ennesima decisione frettolosa di mercato, dell’ennesima volta in cui i suoi portacolori più forti non vengono difesi e protetti ma accompagnati sostanzialmente alla porta.

E ora, chi raccoglierà il testimone di Desmodovi a Bologna? Molto probabilmente sarà un altro italiano, Pecco Bagnaia. Oppure un’altra scelta interna come Johann Zarco. Infine, c’è anche l’ipotesi più affascinante, ma più improbabile: quella di un ritorno di Jorge Lorenzo. Anche lui, un tempo, vittima a sua volta del trattamento Dovizioso.

Leggi anche —> MotoGP Austria, Dovizioso punta il titolo: “Ma Ducati da migliorare”

Andrea Dovizioso vince il Gran Premio d’Austria di MotoGP 2020 al Red Bull Ring (Foto Dorna)
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