Andrea Iannone rischia grosso. Anche la WADA, infatti, ha deciso di fare ricorso al TAS chiedendo per il rider di Vasto una squalifica di 4 anni.
Il caso Iannone continua a diventare sempre più complesso e penalizzante. Il povero pilota di Vasto, infatti, non sarà l’unico a presentare ricorso al TAS per accorciare la squalifica di 18 mesi. Anche la WADA, infatti, si è fatta avanti e vuole rincarare la dose chiedendo addirittura 4 anni di squalifica per Andrea.
Nonostante sia stata riconosciuta la contaminazione alimentare e quindi la totale assenza di dolo da parte del pilota dell’Aprilia l’Agenzia Anti-Doping Mondiale ha deciso comunque di richiedere una squalifica davvero mostruosa nei confronti del rider abruzzese.
Stando a quanto richiesto dalla WADA, Andrea Iannone dovrebbe ritornare a correre dal 17 dicembre 2024, quando avrà ormai 35 anni. La situazione è sempre più intricata e strana, anche perché l’Agenzia Mondiale Anti-Doping in un primo momento aveva fatto capire che si sarebbe defilata, invece, poi è tornata alla carica con questa richiesta davvero pesante.
La WADA vuole portare avanti una crociata affinché il Drostonalone non diventi una sostanza che riconosciuta tra quelle assimilabili tramite contaminazione alimentare. Sull’altare sacrificale però a questo punto finirebbe incolpevolmente Iannone, la cui innocenza sembra ormai comprovata dai diversi documenti portati durante il primo grado.
C’è l’impressione che pur di dare un segnale netto a tutti gli sportivi si voglia banchettare sulla pelle di un pilota che verrebbe così inevitabilmente distrutto da una sentenza che già in primo grado era sembrata a tutti gli addetti ai lavori eccessiva. La speranza è che il TAS valuti con attenzione i documenti senza lasciarsi prendere la mano nel dare una nuova sentenza sensazionalistica.
Antonio Russo
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