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Categories: Formula 1

Binotto a cuore aperto: “Cosa ho imparato durante questa quarantena”

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Alessandro

In occasione del 2 giugno, il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, affida le sue riflessioni ad un lungo articolo sulla Gazzetta dello Sport

Mattia Binotto (Getty Images)

“Lo sport è la nostra passione e per noi italiani rappresenta una parte importante della vita di tutti i giorni. La sua ripartenza non è solamente un segnale di ottimismo ma un momento significativo, un nuovo passo avanti verso la normalità”. Un 2 giugno di speranza, quello che festeggia la Ferrari.

Per l’occasione, il team principal Mattia Binotto ha scritto un articolo sulle pagine della Gazzetta dello Sport, per celebrare sia la Repubblica italiana, di cui si dice fiero rappresentante con il marchio del Cavallino rampante, ma anche l’ormai prossima ripresa delle gare di Formula 1.

Binotto non vede l’ora di ricominciare

“Fra poco più di un mese torneremo finalmente in pista”, spiega il responsabile della Scuderia. Il 2 luglio sarà infatti il primo giorno del weekend del Gran Premio d’Austria, appuntamento inaugurale di una stagione davvero particolare. Cominceremo con una serie di gare in Europa, quasi certamente senza pubblico e con un protocollo di sicurezza molto stringente per garantire la salute di tutti i partecipanti. Sarà molto strano non poter vedere i nostri tifosi sulle tribune e per noi sarà una bella emozione tornare a fare quello che amiamo e far sentire anche se da lontano il rombo dei nostri motori”.

Binotto fa poi un passo indietro, raccontando come ha vissuto in prima persona il complicato periodo della quarantena: “Sono stati mesi certamente particolari, per tanti molto difficili e dolorosi, in cui le nostre abitudini sono state sconvolte. Ho avuto la fortuna di poter trascorrere il lungo periodo di isolamento insieme alla mia famiglia e ho potuto continuare a lavorare regolarmente, seppur da casa. Per me personalmente questa pausa ha rappresentato anche l’opportunità per riconsiderare l’ordine delle priorità”.

Il lockdown della Ferrari

Anche a livello professionale la quarantena ha insegnato qualcosa al capo della Gestione sportiva Ferrari: “Ad esempio, ho ritrovato la consapevolezza che si possono fare alcune cose che si facevano prima anche con meno risorse a disposizione, cercando di organizzarsi meglio e di sfrondare la nostra giornata da tante cose che, nei fatti, si sono rivelate superflue. È stata un’esperienza utile e cercherò di metterla a frutto anche prossimamente, quando torneremo a pieno ritmo nella nostra quotidianità”.

Mentre le corse erano ferme, dietro le quinte della F1 si è comunque continuato a discutere sulle regole per il futuro del Mondiale: “Durante il lockdown, Internet ci ha permesso di continuare a restare collegati con i nostri colleghi e di lavorare in un momento particolarmente delicato, visto che sono state prese decisioni importanti non solo per la nostra squadra ma per tutto il nostro sport”, racconta l’ingegnere italo-svizzero. “Non è stato affatto semplice affrontare certi snodi cruciali per il futuro a breve e medio termine, ma la Ferrari ha agito con un forte senso di responsabilità sia verso i suoi collaboratori che verso la Formula 1 più in generale, anteponendo l’interesse collettivo a quello di una sola parte”.

Pur in un mondo altamente tecnologico, però, Binotto conclude il suo intervento con un toccante appello all’umanità: “La tecnologia che ci ha aiutato in queste settimane non può certamente sostituire il contatto con le persone: se c’è una cosa che più di ogni altra mi è mancata è stata proprio la possibilità poter parlare con i miei colleghi di persona in ufficio, ai banchi prova e nelle officine e non soltanto coi miei più stretti collaboratori attraverso lo schermo di un computer. Da qualche settimana a Maranello è ripresa l’attività e, anche se ancora molte persone lavorano a distanza, è davvero bello potersi ritrovare insieme ad alcuni di loro in attesa di poterli rivedere tutti”.

Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto (Foto Mark Thompson/Getty Images)
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Alessandro

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