Scott Redding racconta come ha vissuto lo stop del campionato Superbike e delle sue motivazioni in vista della ripresa. Il pilota Ducati punta in alto.
Scott Redding ha passato queste settimane di quarantena in California, dove si è allenato in attesa della ripresa del Mondiale Superbike. Il pilota Aruba Ducati è impaziente di tornare a gareggiare.
In un’intervista concessa al giornalista Michael Hill, ha così parlato di questo periodo lontano dall’Europa e dalle corse: «È stato difficile all’inizio, perché si trattava di un enorme cambiamento. Serviva prendersi cura di sé stessi e degli altri, mantenere le distanze eccetera. Inizialmente sembrava una vacanza, poi ti senti un pensionato. Ho dovuto concentrarmi su qualcosa e ho deciso di perdere peso. Ho perso cinque chili rispetto all’Australia, era il mio obiettivo e mi aiuterà in futuro. Mi manca correre, alcuni hanno ripreso e io mi metterò alla prova tra un mese».
Redding successivamente è tornato a parlare del suo primo round WorldSBK disputato a Phillip Island: «Ho dovuto imparare molte cose nuove in Australia. Ci è voluta molta concentrazione. Per il resto della stagione voglio continuare da dove eravamo rimasti là. Sono salito tre volte sul podio e ho fatto il giro veloce. È una buona base per ripartire. Mi ero un po’ trattenuto, perché volevo imparare e non volevo sbagliare. Sono convinto di poter lottare per le vittorie in futuro e non siamo lontani dal farlo».
Il pilota del team Aruba Ducati ha anche raccontato i cambiamenti affrontati negli ultimi anni passando da MotoGP a British Superbike e infine al Mondiale SBK: «Il passaggio da MotoGP a BSB è stato più complicato di quello da BSB a WSBK in termini di guida. In British Superbike non c’è l’elettronica ed ero abituato diversamente negli anni precedenti. Le piste sono strette, con dossi e salti. Ma è stato divertente. Ora nel Mondiale Superbike ho di nuovo l’elettronica e ciò rende le cose più facili, sia in frenata che in accelerazione».
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