L’obiettivo di Indianapolis è quello di far correre IndyCar e Nascar insieme il 4 luglio, il giorno dell’Indipendenza, con il pubblico sulle tribune
Dalla Formula 1 alla MotoGP, tutti i principali sport motoristici del mondo stanno preparando la loro ripartenza dopo la quarantena per il mese di luglio, naturalmente a porte chiuse. Ma c’è anche chi punta a fare di meglio: riportare, già tra due mesi, gli spettatori sulle tribune.
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Si tratta dello storico circuito americano dell’Indianapolis Motor Speedway, al centro del piano battezzato “Back on Track” (in italiano, “ritorno in pista”) lanciato venerdì dal governatore dello Stato dell’Indiana, Eric Holcomb. L’obiettivo è quello di accelerare il ritorno alla normalità per poter consentire il regolare svolgimento degli eventi sportivi in tempo per la simbolica data del 4 luglio, la festa dell’Indipendenza statunitense.
Proprio quel sabato, infatti, sull’ovale di Indy è in programma un evento congiunto tra le monoposto della IndyCar e le vetture a ruote coperte della Nascar. Pur mantenendo in vigore le norme sul distanziamento sociale, gli organizzatori puntano ad ospitare il pubblico almeno in alcune sezioni dell’impianto, senza permettere loro di sedersi sulle poltroncine una adiacente all’altra. “Ovviamente questo piano è soggetto a modifiche”, ha avvertito Holcomb. “A intervalli regolari dirameremo nuove linee guida, man mano che di giorno in giorno acquisiremo più informazioni sulla malattia, perciò sono in arrivo nuovi aggiornamenti”.
La pandemia di coronavirus ha già costretto Indianapolis a modificare i suoi programmi per la stagione 2020: la tradizionale 500 Miglia sarà rimandata dal 24 maggio al 23 agosto. Il ritorno in pista del campionato di IndyCar è invece in programma già per il prossimo 6 giugno a Fort Worth, in Texas, ma a porte chiuse.
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