Il boss Ferrari Mattia Binotto chiarisce le sue dichiarazioni al quotidiano Guardian e corregge la linea dell’addio del team dalla F1
Dopo il caos scatenato dalle parole pronunciate al giornale di Manchester, il responsabile del Cavallino ha cercato di ridimensionare i propositi di ritiro dal Circus in caso il budget cap scenderà al di sotto dei 145 milioni di euro. Come avrete potuto comprendere le agitazioni ruotano sempre attorno alla questione del tetto di spesa. Più che la Mercedes, abbastanza incline a cedere alle richieste dei “piccoli, il Cavallino e la Red Bull si sarebbero da subito impuntate reclamando la necessità di poter usufruire di una cifra maggiore dovendosi occupare della progettazione e dello sviluppo delle vetture a differenza delle equipe clienti.
“Siamo ben consapevoli che la F1 e il mondo intero stiano attraversando in questo momento delle grandi difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, ma ciò non giustifica il voler reagire in tutta fretta con il rischio di prendere decisioni senza valutarne attentamente tutte le conseguenze”, ha reclamato l’ingegnere nato in Svizzera.
Il timore principale per Maranello sono i numerosi licenziamenti che sarebbe costretta ad operare. Dovendo sforbiciare la somma da desinare alla F1 non potrebbe fare altrimenti, ma soprattutto in questo modo andrebbe a perdere parecchio know-how.
Ecco perché per non disperdere tutte le competenze potrebbe decidere di ampliare i propri orizzonti proponendo un tipo di attività differente.
“Il nostro sport dovrebbe rappresentare l’apice della tecnologia, nonché risultare attraente per le Case automobilistiche, oltre che per gli sponsor. Non dobbiamo abbassarne il livello”, ha tuonato Binotto lanciando poi l’idea di creare monoposto clone.
“Non sarebbe un sacrilegio. E’ un sistema che vediamo oggi in MotoGP ed è già successo in passato anche nella nostra categoria. Se ci fosse il rischio di scomparsa per alcune squadre noi diamo la disponibilità in questo senso”, ha infine precisato negando così la paventata fuga dal Grande Circo.
Chiara Rainis
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