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Categories: Formula 1

“Avevo gli occhi insanguinati”. Russell racconta la sua prima volta

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Alessandro

In questo periodo di pausa forzata delle attività in pista a causa dell’emergenza Coronavirus George Russell ha raccontato la sua prima volta. 

George Russell (Getty Images)

Che sogno potrebbe mai avere un pilota di automobili se non quello di correre un giorno in F1 e misurarsi con i migliori al mondo? Da quando si cominciano a muovere i primi passi nei kart, fino alle formule minori, è il chiodo fisso, così come lo è la consapevolezza che le sensazioni in abitacolo saranno totalmente diverse rispetto a quelle provate in precedenza.

Lo sa bene il britannico della Williams, al debutto nella massima serie nel 2019 e con alle spalle un passato vincente essendosi aggiudicato la F2 nel 2018 e la GP3 nel 2017. Parlando dei suoi primi contatti con una monoposto di F1, il protetto della Mercedes, svezzato nel quartier generale di Brackley a suon di lavoro al simulatore, ha ricordato il suo esordio assoluto tre anni fa sul tracciato portoghese di Portimao, al volante della vecchia W6.

“Era un’auto davvero veloce. Onestamente roda da impazzire”, il ricordo condiviso ai microfoni della BBC.

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“La prima volta sono saltato direttamente da una F3 ad una F1 e la mia mente non riusciva a sostenere il passaggio. All’inizio avvertivo soltanto la rapidità.  Si affrontano le curve a 320 km/h e si frena 100 metri da una curva. Qualcosa da fuori di testa. I miei occhi non riuscivano a sostenerlo”, ha proseguito. “Smontato dall’auto erano insanguinati, completamente, credo a causa delle grandi forze che si subiscono. Questa cosa si è ripetuta anche nei due giorni successivi”.

Come rimarcato da Russell le vetture del Circus sono particolarmente stressanti da guidare, anche ora che tra congegni e bottoni magici potrebbero sembrare semplicissime da condurre.

“Il fisico ci impiega un po’ ad abituarsi a tutti quei cavalli. Adesso per me è normale, ma all’inizio era da uscire di testa”, ha concluso.

George Russell (©Getty Images)

Chiara Rainis

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