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Todt: “I costruttori vogliono lasciare la F1? Cosa facciamo per trattenerli”

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Alessandro

Il presidente della Federazione internazionale dell’automobile, Jean Todt, è consapevole che i costruttori potrebbero lasciare la F1, ma intende trattenerli

Il presidente della Fia, Jean Todt, con i piloti della Mercedes (Foto Charles Coates/Getty Images)

Jean Todt non si fa illusioni. Il presidente della Federazione internazionale dell’automobile sa bene che la prima sfida che la Formula 1 si trova ad affrontare è quella di preparare la ripartenza del campionato dopo la quarantena.

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Ma la seconda, non meno importante, sarà quella di garantire la continuità della presenza dei team e dei costruttori. Con i venti di crisi economica che spirano, infatti, il duplice rischio è che le squadre più piccole falliscano, mentre quelle più grandi, legati alle multinazionali delle quattro ruote, decidano di concentrarsi sul proprio core business, che è quello di costruire e vendere auto, non certo di correre in pista.

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“Sono sicuro che molti team, fornitori, costruttori potrebbero essere costretti a rivedere i loro programmi, e magari addirittura a fermarsi”, prevede Todt in un’intervista esclusiva concessa ai microfoni del sito specializzato internazionale Motorsport. “Non credo che ad oggi la priorità numero uno per un costruttore sia quella di assicurare la continuità nell’automobilismo. Spero che tutti rimangano, ma per riuscirci dobbiamo ascoltare tutti. Anche i più grandi, non possiamo darli per scontati, dobbiamo prendere in considerazione tutto quanto”.

Il ruolo della Fia di Todt nel futuro della F1

L’ex boss della Ferrari ammette che l’industria delle corse non può essere considerata una priorità, in questo momento di emergenza globale: “Ci vuole umiltà: amiamo l’automobilismo, ma sappiamo che non è essenziale per la società. Perciò dobbiamo essere sicuri di fare le scelte giuste, prendere le decisioni giuste. Ci vorrà del tempo, ma torneremo e spero che torneremo ancora migliori di prima”.

La Fia ha dunque davanti a sé dei compiti ben precisi, per poter garantire la continuità a lungo termine della Formula 1. “Non voglio essere eccessivamente ottimista, ma spero che alcuni proprietari o sponsor delle squadre mantengano la loro motivazione”, prosegue Todt. “Per questo dobbiamo assicurarci di non scoraggiarli, perché alla fine potrebbero pensare: che senso ha? Mi piace ancora correre, ne ho ancora bisogno? Dobbiamo incoraggiarli a rispondere di sì a queste domande. In questo senso abbiamo delle responsabilità”.

Il presidente della Federazione internazionale dell’automobile, Jean Todt, con l’amministratore delegato di Liberty Media, Chase Carey (Foto Charles Coates/Getty Images)
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