Paolo Simoncelli fa il punto della situazione sulla pandemia di coronavirus che sta travolgendo l’Italia, il Motomondiale e tutto il pianeta Terra.
Paolo Simoncelli stavolta non fa il solito bilancio di fine gara. Un uomo sensibile come lui non poteva esimersi dal commentare il momento a dir poco complesso che sta vivendo il Motomondiale e il mondo in genere. La pandemia di coronavirus sta rallentando tutti i settori: giornalismo, sport, l’economia. “La Moto3 ai tempi del coronavirus. Suona bene come titolo! Senza dubbio questo é un anno che passerà alla storia”, ha detto il patron del team SIC58.
A Losail hanno corso solo Moto2 e Moto3 per puro caso. Un week-end che resterà negli annali di storia del motorsport “É in assoluto la prima volta in cui corrono solo le categorie “minori“ Moto2 e Moto3 e non la top class la MotoGP. Questo perché ai confini del Qatar hanno vietato l’ accesso agli italiani dopo l’ 1/03 così io è tutta la MotoGP, insomma quelli de “ultima chiamata per il volo Milano- Doha“ abbiamo dovuto assistere allo spettacolo direttamente dal divano”.
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Inutile scoraggiarsi, occorre stringere i denti, contribuire nel proprio piccolo affinchè questa situazione giunga al termine quanto prima. “Passerá anche questa, prestando un po’ di attenzione e restando a casa. Del resto se riusciamo ad andare su Marte riusciremo anche a trovare un vaccino per questo virus no?! A Milano ho sentito che i ventilatori per i polmoni sono esauriti perciò li daranno solo con un limite inferiore ai 60 anni di età, a sessantanni non si è mica così vecchi, io non credo che nel 2020 si debba costringere i medici a fare una selezione tra i pazienti. Significa che forse i tagli su tagli che i politici hanno fatto alla sanità sono stati gestiti male, forse… ma di questa storia si parla già troppo in televisione”.
Paolo Simoncelli è stato costretto a vedere la sua squadra in tv, obbligato a non poter mettere piede in Qatar, dove nelle ultime due settimane si è passato da pochi casi di persone infette a oltre 200. “Aspettiamo fiduciosi che il caldo ci aiuti a combattere questo virus e ci riporti alla normalità. Approfittiamo di questo momento in cui la vita é meno frenetica del solito per fermarci a riflettere su quanto l’ essere umano sia frangibile. Fermiamoci un attimo, è questo il mondo che vogliamo? E quando il profumo dell’ estate prenderà il posto di quello dell’ Amuchina magari da questa lezione avremo anche imparato qualcosa.”
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